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Eurolega: l’Olympiacos fa la voce grossa alla Virtus Segafredo Arena

La Virtus Segafredo Arena di Bologna apre i battenti per l’arrivo della squadra numero uno d’Europa. L’Olympiacos produce un primo quarto da incubo per i tifosi bianconeri, concedendo alla Virtus il canestro d’apertura e null’altro nel corso dei primi cinque minuti. Per la prima volta ci sono anche due reporter dell’Asssociazione Sammarinese Stampa Sportiva, al debutto – di fatto – in Eurolega e nel dedalo della Fiera di Bologna, casa delle Vu Nere. Il parziale di 8-0 in favore dei Greci induce Ivanovic a spendere il primo time-out, che non sortisce gli effetti sperati dal momento che gli Ateniesi volano rapidamente sul 17-2. Gli ospiti sono dominanti nelle due metà campo, raccogliendo i frutti di una partenza in quarta e di una spiccata aggressività per guadagnare la prima sirena sul 34-14. Una seria ipoteca sul ventesimo successo in regular season, per mettere in discussione il quale le Vu Nere non possono nemmeno contare su Shengelia e Polonara, assenti di lusso. Il secondo quarto non va certo meglio per i padroni di casa, che confermano la serataccia al tiro e – in generale – nella gestione delle due fasi. L’Olympiacos gioca ad occhi chiusi e la panchina bianconera è costretta al secondo time-out quando la capolista di Eurolega è volata sul +26. La reazione auspicata da Ivanovic resta però sulla lavagnetta magnetica, dal momento che la forbice non solo si assottiglia, ma lievita fino al +29 in seguito a due palle perse dai Bianconeri. A metà strada, l’Olympiacos conduce 54-29 per effetto dell’unica tripla del primo tempo, ad opera di Cordinier. Per il resto, i Felsinei tirano male dal campo (10/33) e raccolgono la metà dei rimbalzi (13) rispetto agli avversari (24), decisamente più precisi e ispirati (22/44 dal campo, spazzando ben 15 assist in venti minuti). 

La Virtus promuove un’inattesa metamorfosi all’intervallo lungo, uscendo alla grande dagli spogliatoi per spingersi fino a -12 dai talentuosi avversari (48-60). Nel finale di parziale due triple dei Biancorossi ridanno fiato ai numerosi supporter partiti da Atene, ma la Virtus ora è pienamente in partita – benché i 14 punti di ritardo dopo 30’  rappresentino un ampio gap da colmare nel quarto conclusivo. In tal senso, è un peccato che la sfida rischi di scivolare via sui tecnici comminati ad Hackett e Morgan, nonché fortemente contestati da Ivanovic e dalle migliaia di persone che hanno assiepato la Virtus Segafredo Arena. I Biancorossi, in questa maniera, tornano a distanza di sicurezza (+20) con 7’ da giocare, periodo che la Virtus inaugura con una pioggia di triple che non vanno a segno. La sfida va in archivio con l’annunciato successo dell’Olympiacos, nonostante sul rendimento dei padroni di casa pesi un primo quarto gettato al vento. Alla sirena il punteggio finale è di 92-70, con Papanikolaou sugli scudi (11 punti, 5 rimbalzi e 3 assist) e in generale sei giocatori in doppia cifra – nonché tutti, tranne Milutinov, con un assist a referto. In casa Virtus si pensa già al derby d’Italia di domenica, quando a Bologna arriverà l’Olimpia Milano di Ettore Messina. 

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