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Congresso AIPS: bocciata la proposta di aumento della quota associativa

Slitta a domani l’Election Day per quanto riguarda il CE dell’AIPS e a condurre la delicata questione elettorale sarò il neo presidente di AIPS Europe, Charles Camenzuli. Coinvolto dall’agone del voto, infatti, Gianni Merlo – il numero uno di AIPS. In mattinata il trasferimento da Seoul a Pyeongchang, dove i delegati delle Associazioni nazionali potranno toccare con mano e vedere da vicino gli impianti che li ospiteranno in occasione dei prossimi Giochi Olimpici Invernali, di scena proprio in Corea del Sud nel 2018.

L’Assemblea di AIPS ricorda i colleghi scomparsi negli ultimi 12 mesi

Prima di entrare nel merito dell’agenda dell’80° Congresso dell’Associazione Internazionale della Stampa Sportiva, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo e rispetto dei colleghi scomparsi negli ultimi 12 mesi.

A livello congressuale quella di oggi è stata una giornata piuttosto fitta: in agenda i Report di Presidente, Segretario Generale e Tesoriere, tutti approvati dall’Assemblea, che prende atto del segno negativo – come mai si era registrato negli ultimi tempi – dovuto principalmente al termine di alcuni accordi, come quello che legava AIPS e FIFA, piuttosto vantaggiosi ma non confermati dalle relative nuove governance.

Tocca poi ai presidenti delle sessioni continentali prendere la parola: per Yannis Daras l’ultimo report da presidente di AIPS Europe, sarà candidato domani per il posto di vice presidente di AIPS.

L’Associazione uruguaiana si è fatta poi promotrice di una proposta di modifica relativa alla quota associativa annuale da corrispondere ad AIPS (da $ 120 a $ 200) ed istituire una soglia minima di dieci tesseramenti per poter partecipare ed avere diritto di voto al Congresso annuale, nonché per poter godere delle condizioni di vitto e alloggio a carico di AIPS in tale contesto. L’Assemblea ha respinto questa istanza, che intercetta naturalmente il favore di piccole realtà come quella di San Marino le quali – nonostante da tempo garantiscano almeno dieci tesseramenti – nel quasi raddoppio del fee associativo andrebbero incontro a notevoli problemi, se si considerano – ad esempio – le poche centinaia di euro movimentati dal bilancio consuntivo annuale dell’ASSS.

Le modalità di valorizzazione dei tesseramenti, l’incremento degli stessi, nonché il maggior valore elettivo che talune grandi Associazioni nazionali rivendicano nei confronti di chi – pur mettendo in campo piccoli numeri – godono del medesimo peso elettorale, andrebbero forse ricercate altrove, specie considerando che – si legge nei report messi a nostra disposizione – più di una Associazione nazionale si trova in posizione debitoria rispetto all’AIPS.

Va infine sottolineata e sostenuta l’iniziativa dei colleghi belgi – in primo luogo portata avanti da David Naert – che si sono fatti promotori di una petizione da sottoporre al Parlamento Europeo in favore dei diritti dei giornalisti e dei media sportivi, fin troppo spesso bistrattati. Ultimi ma non ultimi, gli eventi relativi ad EURO 2016, in cui le televisioni non-rights holders hanno lavorato “al di fuori del perimetro di sicurezza (nonostante l’allerta terrorismo innalzata in tutto il paese, ); ma anche quelli registrati in occasione dei Mondiali di pallamano, in cui un paio di radio francesi sono state di fatto messe nelle condizioni di non poter lavorare” – sottolineano i colleghi dal palco di Pyeongchang. “Per queste ragioni si richiede alle Associazioni nazionali – proseguono – una maggior collaborazione, un’azione comune che muova dalle singole realtà domestiche e che possa alimentare un importante progetto a sostegno della nostra professione, del futuro della stessa e di chi – nelle generazioni a venire – sarà chiamato a fare altrettanto importanti battaglie“.

Fortunatamente, nonostante il periodo tutt’altro che idilliaco per altre e non meno importanti questioni, a San Marino di problemi sui generis la stampa sportiva non ne ha mai dovuto farne esperienza e – almeno da questo punto di vista – si vive ancora in un’oasi felice.

 

da Pyeongchang | Luca Pelliccioni

 

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